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Edmondo Berselli |
L’11 aprile di due anni fa si è
allontanato per un po’ da questo mondo Edmondo
Berselli. Ha lasciato per un lungo momento la sua vita di là, con passo
felpato, mettendoci a disposizione un tesoro smisurato, fatto di pensieri,
riflessioni, spunti, battute, calembour,
letture mai banali su ciò che era accaduto e quello che doveva ancora
succedere.
Sono arrivato a stimare Berselli
alla follia, pur avendolo ascoltato dal vivo e incontrato per pochi minuti solo
due volte. E pensare che il nostro primo contatto di pagina scritta era stato
un po’ indigesto… Lessi la prefazione che aveva scritto a Emozioni, un libro di Tullio Lauro e Leo Turrini su Lucio Battisti:
mi sembrava talmente “surreale” ed “esagerata” – in tutto, nella ricercatezza
della lingua e del ritmo, nella lode sperticata a Panella, nella minimizzazione
delle liriche mogoliane – da farmi chiedere da quale pianeta venisse quell’uomo,
dal cognome che sembrava denunciare un’origine bassaiola (fece notare lui stesso
la radice comune tra Berselli e Brescello).