domenica 15 aprile 2012

Edmondo, quel gran genio del mio Mito


Edmondo Berselli
L’11 aprile di due anni fa si è allontanato per un po’ da questo mondo Edmondo Berselli. Ha lasciato per un lungo momento la sua vita di là, con passo felpato, mettendoci a disposizione un tesoro smisurato, fatto di pensieri, riflessioni, spunti, battute, calembour, letture mai banali su ciò che era accaduto e quello che doveva ancora succedere.
Sono arrivato a stimare Berselli alla follia, pur avendolo ascoltato dal vivo e incontrato per pochi minuti solo due volte. E pensare che il nostro primo contatto di pagina scritta era stato un po’ indigesto… Lessi la prefazione che aveva scritto a Emozioni, un libro di Tullio Lauro e Leo Turrini su Lucio Battisti: mi sembrava talmente “surreale” ed “esagerata” – in tutto, nella ricercatezza della lingua e del ritmo, nella lode sperticata a Panella, nella minimizzazione delle liriche mogoliane – da farmi chiedere da quale pianeta venisse quell’uomo, dal cognome che sembrava denunciare un’origine bassaiola (fece notare lui stesso la radice comune tra Berselli e Brescello).